Nel segno delle statistiche: per i granata continua sia la tradizione negativa con il lunch match (solo una vittoria in dodici partite) che quella positiva con l’arbitro Massimiliano Irrati (solo una sconfitta in nove gare).

 

Non è stata tuttavia soddisfacente la prova dell’arbitro della sezione di Pistoia il quale stavolta, nonostante una direzione complessivamente all’altezza, ha commesso degli errori di valutazione decisivi nelle aree di rigore: tra rigori dati e negati la peggio l’hanno avuta senz’altro i ragazzi di Ventura. Ma andiamo con ordine.

 

Al 6’ una spinta “di mestiere” di Rafa Marquez impedisce a Quagliarella di gestire un pallone in piena area gialloblu ma non è un episodio cui attaccarsi tanto che nemmeno il centravanti di Castellamare di Stabia protesta. All’11’ Avelar è costretto a commettere un fallo su Siligardi sulla corsia opposta a quella di sua competenza rimediando un’ammonizione ed un infortunio (sospetta rottura del menisco). Al 31’ viene fermata un’azione pericolosissima del Toro per una presunta posizione di fuorigioco di Molinaro su lancio al bacio di Bovo ma le immagini dimostrano che il terzino era abbondantemente tenuto in gioco dai difensori scaligeri. Sul finire del primo tempo su un cross in area dalla destra della difesa torinista, si strattonano a vicenda Bovo e Toni con quest’ultimo che invoca la concessione del penalty. Irrati non ne ravvisa gli estremi e lascia proseguire tra le proteste della panchina gialloblu (allontanato il preparatore dei portieri).

 

Ma ai padroni di casa il rigore più che dubbio viene accordato ad inizio ripresa: al 48’ Jansson si frappone tra il pallone e Juanito Gomez il quale, non avvedendosi, colpisce il difensore svedese e perdendo l’equilibrio termina a terra. Jansson non interviene direttamente sull’avversario, occupa semplicemente lo spazio del tiro ma per Irrati si tratta di intervento da rigore. Al 62’ cartellino giallo giusto per Pisano autore di un fallo di ostruzione su Baselli, tre minuti dopo stessa sorte per Jankovic per un’entrata in scivolata decisa lungo il lato corto dell’area di rigore veneta su Molinaro. Al 66’ il Torino perviene al pareggio su un’azione innescata da un lancio di B. Peres che vede partire Quagliarella praticamente in linea con l’ultimo difendente (la questione è davvero millimetrica e nel dubbio gli assistenti hanno l’ordine di lasciar giocare). Al 79’ altro episodio da rigore dubbio, stavolta in area veneta: su un cross da destra, Moras compie un intervento scoordinato toccando il pallone con un braccio ma il direttore di gara fischia una punizione a favore del Verona per un impercettibile spinta di Glik. Nel finale la gara si scalda ulteriormente e Irrati è costretto ad estrarre altri quattro cartellini per tenerla in pugno: ne fanno le spese Rafa Marquez all’81’ per un intervento a gamba tesa su Baselli, Toni al 91’ per proteste (in seguito ad un altro contatto in area con Bovo, anche in questo caso reciproco), lo stesso Baselli al 92’ per una lieve trattenuta a metà campo e Greco al 93’ per un fallo su Quagliarella in ripartenza.

 

In definitiva, Irrati ha interpretato bene la gara nel complesso fischiando ed ammonendo il giusto ma ha sbagliato negli episodi in area di rigore concedendo un penalty molto dubbio al Verona e negandone uno al Torino. Non si è fatto influenzare sulle plateali cadute (e proteste di Toni) nei finali di tempo sebbene probabilmente fosse più facile farsi trarre in inganno in questi episodi piuttosto che in quelli del 48’ e del 79’.


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